In occasione degli ottocento anni dell’Ateneo cittadino la mostra “L’OCCHIO IN GIOCO. Percezione, impressioni e illusioni nell’arte” ci svela come geometrie e colori creino mondi fantastici.
l’occhio in gioco padova
“Andare oltre”: questo potrebbe essere il leit motiv dell’esposizione, visitabile fino al 26 febbraio 2023, a Palazzo del Monte di Pietà, nel cuore del centro storico padovano. E per farlo non occorrono tecnologie di ultima generazione o viaggi online in altre dimensioni, come il metaverso.
Bastano colori e geometrie, sapientemente dosati e mixati in modo tale da ingannare anche gli osservatori più attenti. E questi “super poteri” li conoscevano bene già artisti, alchimisti e filosofi dei tempi lontani, come testimoniano le antiche miniature, le mappe celesti e le sfere armillari esposte nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
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Un progetto espositivo che ha coinvolto ben cinque curatori: Luca Massimo Barbero, Guido Bartorelli, Giovanni Galfano, Andrea Bobbio e Massimo Grassi.
Si inizia infatti dalla parte storica del viaggio tra arte, psicologia e scienza, ovvero dalla raffigurazione del cosmo nel tardo Medioevo e primo Rinascimento, passando poi agli studi di Goethe, Runge e Henry, alle ricerche sulla percezione visiva di Georges Seurat e Wassily Kandinsky, di Paul Klee e Umberto Boccioni, fino ad arrivare al Bauhaus e proseguire poi con Alexander Calder, Bruno Munari, Marcel Duchamp, Victor Vasarely e molti altri.
Ciò che si propone ne “L’OCCHIO IN GIOCO” non è uno stringente percorso espositivo organizzato cronologicamente, bensì una full immersion anche corporea che dimostra le affinità che collegano opere distanti nel tempo.
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A guidarci sono sempre il movimento, il colore, la percezione, la prospettiva, la geometria ed i labirinti ottici che ci conducono fino alla contemporaneità più stringente con l’album “Space Oddity” di David Bowie e “Random Triangle Mirror” dell’artista Anish Kapoor.
Ammirando le opere esposte e lasciandosi guidare dall’allestimento coinvolgente si procede in un’esperienza totalizzante che stuzzica non solo la vista, ma tutti e cinque i sensi.
Non a caso molte installazioni si possono accendere e “testare”.
Merito anche della lunga tradizione di studi e sperimentazioni condotti, già a partite dal 1919, dalla scuola di psicologia della percezione dell’università degli Studi di Padova.
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Proprio nel solco dell’indagine del rapporto tra arte e scienza, inaugurata nel 2017 con la mostra “Rivoluzione Galileo, l’arte incontra la scienza”, la seconda e terza parte di visita nei piani superiori del Palazzo propongono l’analisi delle fondamenta teoretiche dell’utilizzo di colori, geometrie e ritmo per ”ingannare” l’occhio umano distorcendo e ridisegnando la realtà.
Questa propensione anche accademica alla ricerca nel campo della visione ha oltretutto contribuito a stimolare, a partire dagli anni Sessanta del Novecento, un ambiente artistico-culturale d’avanguardia proiettando Padova e i suoi creativi sulla scena internazionale. In mostra viene quindi presentata un’accurata selezione di documenti e studi accademici del Gruppo N, costituito proprio in città da Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi, oltre ad opere di Marina Apollonio.
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Un ampio approfondimento monografico che ripropone ambienti ed allestimenti dell’epoca assieme a ideazioni della scuola universitaria di psicologia della percezione a firma di Cesare Musatti, Fabio Metelli e Gaetano Kanizsa. In particolare sono esaminati i loro principali temi di studio e i rapporti fra la loro ricerca scientifica e quella artistica delle avanguardie ottico-cinetiche.
Dunque un magico caleidoscopio di stimoli che si dipana in un percorso estremamente dettagliato ed accurato dal punto di vista artistico e con prosecuzioni anche al di fuori del Palazzo Monte di Pietà.
Visitando la città di Galileo, infatti, si potranno ammirare cinque grandi installazioni: una spirale di 5 metri di Marina Apollonio nel cortile antico del Bo, un’opera di Alberto Biasi dal titolo “Tu sei” all’interno del Museo di Storia della Medicina di Padova (MUSME) e tre opere di Edoardo Landi (“Quadrato Cinevisuale” e due “Ipercubi virtuali”) all’Orto Botanico di Padova.
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Ovviamente con il biglietto della mostra sarà possibile accedere al MUSME e all’Orto Botanico con tariffa ridotta e viceversa.
Insomma una stupenda occasione per regalarsi un pomeriggio diverso dall’ordinario durante il Ponte dell’Immacolata.
“L’OCCHIO IN GIOCO. Percezione, impressioni e illusioni nell’arte”
Padova, Palazzo del Monte di Pietà
24 settembre 2022 – 26 febbraio 2023
Lun.-Ven. 9.00-19.00
Sab.-Dom. e festivi 9.00-20.00
Intero: 12 ,00 Euro
Ridotto: 9,00 Euro
Biglietto cumulativo intero per mostre “Robert Capa” a Roverella + “L’Occhio in Gioco” a Palazzo Monte di Pietà Padova: 15,00 Euro
Biglietto cumulativo ridotto per mostre “Robert Capa” a Roverella + “L’Occhio in Gioco” a Palazzo del Monte di Pietà Padova: 11,00 Euro
2 commenti
Questo tipo di espressione artistica punta su illusioni ottiche ma la scienza non è illusione.
Una saluto cordiale
Sciam
Grazie èer la tua opinione Michael