Grazie a Massimo Grassi e Guido Bartorelli, docenti UniPD e tra i curatori della…
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Stuzzicare la mente e nutrire gli occhi: a Padova arte e scienza si incontrano
In occasione degli ottocento anni dell’Ateneo cittadino la mostra “L’OCCHIO IN GIOCO. Percezione, impressioni…
The Art of Braking: la mostra evento che celebra una delle maggiori eccellenze industriali italiane
Nello specifico l’azienda bergamasca Brembo, leader nel settore della produzione di impianti frenanti. Ma come giustamente riporta il titolo non corriamo a facili conclusioni: l’esposizione, visitabile gratuitamente al Mudec di Milano fino al 18 settembre, non è per nulla una semplice autocelebrazione degli indiscussi risultati aziendali nel settore di competenza.Nel 1932 Edward Weston, assieme alla nuova compagna e fotografa tedesca Sonya Noskowiak, di cui alcuni nudi sono esposti nella retrospettiva bresciana, entra nel collettivo F/64. Si tratta di un gruppo di fotografi che si rifanno a questo formato, in cui si esaspera la purezza delle forme. L’estetica da loro formulata e teorizzata è che ogni fotografia debba essere perfettamente a fuoco, stampata tramite la tecnica della stampa a contatto ed incorniciata da un cartoncino bianco. Il tema deve rifuggire dalla realtà, pena l’essere considerato uno scatto impuro: ne è esempio il ritratto dell’ala d’uccello
‘Weston, la Nike e il peperone’ non è l’esito di un “cadavere squisito”, ma le parole chiave per scoprire le opere in mostra al Museo di Santa di Giulia a Brescia di Edward Weston, fotografo americano, nonché fondatore di una vera propria dinastia di fotografi. Le 80 immagini esposte non si accontentano di ripercorrere quasi completamente il percorso del patriarca, ma intendono indagare e definire l’identità artistica di due suoi figli, Brett e Cole, e della nipote Cara.
Lo scorso anno il Gruppo bancario ha avviato un percorso di verifica e analisi…
La mostra Donatello, il Rinascimento è stata inaugurata nelle due sedi, Palazzo Strozzi e il Bargello, il 19 di questo mese ed è visitabile fino al 31 luglio 2022. L’esposizione, a cura di Francesco Caglioti, è la prima monografica di questa portata sull’artista fiorentino (sulla scia di quella dedicata al Verrocchio, maestro di Leonardo proposta nel 2019) e raccoglie circa 130 opere, alcune delle quali non erano mai state spostate dalle loro collezioni. L’organizzazione e la movimentazione dei manufatti, spiega Arturo Galansino, direttore generale di Palazzo Strozzi, sono state particolarmente delicate e difficili, a causa della varietà delle dimensioni e dei materiali delle opere selezionate.
Si è aperta mercoledì 22 dicembre alle ore 18, presso la Cappella dei Celestini…
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WONDER WOMAN. IL MITO
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Servane Mary: Glitches SAN CARLO è lieto di presentare Glitches, la prima mostra di arte…