Stazione dell’Arte
Negli ultimi giorni una vera e propria bufera legale sta coinvolgendo la Fondazione Stazione dell’Arte, istituita nel 2004 dall’artista Maria Lai, insieme al Comune di Ulassai. I protagonisti di questa diatriba sono lo staff della Stazione dell’Arte, in particolare il direttore Davide Mariani e Maria Sofia Pisu, nipote dell’artista sarda. Nel 2016 quest’ultima ha istituito un Archivio delle opere di Maria Lai.
Il museo, inaugurato nel 2006 in seguito a una donazione da parte dell’artista di un corpus di oltre centoquaranta opere, sorge nei locali dell’ex stazione ferroviaria del paese. É finanziato dal Comune, con complessivi 2.4 milioni di Euro, e dalla Regione, con 560mila Euro (fonte Exibart).
Stazione dell’Arte

A marzo 2020 la Dott.ssa Pisu ha presentato un’istanza cautelare reclamando la titolarità dei diritti di utilizzazione economica su tutte le opere realizzate da Maria Lai. Ha inoltre chiesto l’inibizione delle attività della Fondazione Stazione dell’Arte, compresa quella inerente al bookshop. Queste, però, sono regolamentate dallo statuto che l’artista stessa ha redatto e firmato. In esso viene sancito come l’utilizzo delle opere donate e dei ricavi derivanti dal museo siano attività a sostegno della divulgazione della sua arte.
Il giudice Bruno Malagoli del Tribunale Civile di Cagliari ha dichiarato la nipote dell’artista ulassese, Maria Sofia Pisu, erede esclusiva dei diritti di autore su tutte le opere realizzate in vita dall’esponente della Fiber Art. Dunque la sentenza chiarisce come, sulla base dell’art. 109 della legge sul Diritto d’Autore, la donazione delle opere, in mancanza di esplicita sottoscrizione, sia esclusivamente di valore fisico. Non comprende la trasmissione dei diritti d’autore. I legali della Fondazione e del Comune hanno presentato un reclamo sostenendo invece, sulla base dell’art.110 della medesima legge, la trasmissione dei diritti di utilizzazione provati mediante sottoscrizione, contestando l’ordinanza emessa.
A seguito della sentenza è emerso come l’attività della Fondazione nella sua totalità sia a rischio blocco totale.
Maria Lai
Un triste epilogo per la fama dell’artista che nell’ultimo periodo aveva visto un rialzo delle quotazioni in asta. Pensiamo alle due opere, “Senza Titolo” (1978) e “Lettera ad un amico il giorno del suo compleanno“, battute durante Thinking Italian del 4-5 novembre 2020. Christie’s a Milano le aveva aggiudicate rispettivamente per 106.250 e 15.000 Euro (fonte Arteconomy).
