La prima esposizione museale, dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2017, sarà visitabile fino all’11 febbraio 2024
Nella splendida cornice di uno dei palazzi storici più preziosi del centro storico bolognese “Concetto Pozzati XXL”, a cura di Maura Pozzati, critica d’arte, docente, curatrice e direttrice dell’Archivio Pozzati, presenta circa cinquanta opere inedite o non più esposte da tempo. Dipinti di grande formato, lavori tridimensionali e anche su carta, una delle grandi passioni dell’artista.
Il percorso espositivo, al piano nobile e al superiore, crea un dialogo perfetto tra gli affreschi di fine Cinquecento dei Carracci e le opere contemporanee di Pozzati che seguono una suddivisione per temi e non cronologica. Al pubblico viene così presentata un’ampia panoramica: dagli esordi informali degli Anni Cinquanta del Novecento fino alle ultime opere della serie “Vulvare” datate 2016.
Di certo un’occasione unica per approfondire il lavoro di Pozzati.
L’esposizione si articola in sette sezioni, ripercorrendo le diverse fasi della carriera dell’artista. Tra le opere esposte spiccano alcuni capolavori della sua produzione come “La partita di calcio”, “Il televisore”, “Il cappello” e “La sedia”.
La mostra è inoltre arricchita da un catalogo, curato da Maura Pozzati, che presenta un ricco apparato iconografico e una serie di saggi critici.
A questo punto una domanda non può che sorgere spontanea: “Chi era Concetto Pozzati?”
Vita e carriera di un grande artista
Intellettuale a 360 gradi, tra arte visiva, scrittura, insegnamento e perfino politica, Concetto Pozzati nasce a Vo’, in provincia di Padova, nel 1935. Ben presto si trasferisce a Bologna per studiare all’Istituto d’Arte e di qui a Parigi nell’atelier dello zio Sepo (Severo) Pozzati, uno dei più importanti cartellonisti pubblicitari della prima metà del Novecento. Concetto rientra a Bologna nel 1960 e inizia a dedicarsi alla pittura. Le sue prime opere, come “Il ballo” (1962) e “La festa” (1963), sono caratterizzate da un linguaggio informale, con pennellate materiche e colori accesi. In seguito, si avvicina al movimento della Pop Art avviando un’intensa attività di studio e sperimentazione di nuove tecniche e materiali che lo porteranno a dar vita ad opere iconiche come “La partita di calcio” (1963) e “Il televisore” (1964). Nel decennio successivo, invece, Pozzati si avvicina al linguaggio concettuale, con lavori che indagano il rapporto tra arte e realtà per poi passare, negli Anni Ottanta, alla pittura figurativa dimostrando un linguaggio maturo e complesso. La spinta creativa lo accompagnerà anche nei decenni finali della sua vita in cui continuerà a sperimentare. Dunque, un artista per definizione eclettico e versatile animato da un’inesauribile volontà di approcciare un immaginario sempre nuovo senza lasciarsi intimorire dalla ricerca di materiali e formule creative.
Il legame con la città di Bologna è poi parte integrante di questo percorso, rappresentando per l’artista una costante fonte di ispirazione. In molte sue opere è possibile ritrovare riferimenti alla storia, alla cultura e alla tradizione della città.
L’eredità artistica di Concetto Pozzati invita il pubblico a riflettere sul potere immortale dell’arte e sulla ricchezza di un percorso culturale che continua a ispirare.
Concetto Pozzati XXL Palazzo Fava, Via Manzoni 2 – Bologna 27 ottobre 2023-11 febbraio 2024 martedì-domenica: 10.00-19.00 (ultimo ingresso ore 18.00)
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