Intervista non “autorizzata” all’artista comasco che, grazie al supporto della Deodato Arte, ha appena lanciato la sua prima collezione di opere “phygital”
Qualche settimana fa, in occasione della sua ennesima personale a Milano in Via Nerino n.2 (affrettatevi: la potete ancora visitare questo weekend) ho avuto il piacere di conversare, o meglio di essere accompagnata in mostra da Pierpaolo Perretta in persona, in arte Mr Savethewall.
Uno street artist “sui generis”, come ho accennato nel titolo: la sua carriera lavorativa non si sviluppa dall’inizio nel settore creativo. Manager ad alti livelli per diversi anni, il richiamo del sacro fuoco dell’arte è arrivato solo in un secondo momento. Precisamente nel 2013, quando decise di abbandonare un mestiere sicuro per dedicarsi totalmente alla creatività. O meglio per esprimere attraverso bombolette e muri la sua visione del mondo e della società.
Ovviamente la sua espressione artistica non poteva di certo conformarsi a dei canoni precostituiti, soprattutto a quelli del grande pubblico che spesso raffigura lo street artist come un controverso creativo che si palesa su muri, treni ed altri beni della res publica al limite della legalità. Mr. Savethewall si dichiara fin da subito contro l’”imbrattamento” e per questo decide di non realizzare i suoi murales direttamente sulle superfici, ma di utilizzare un nastro adesivo removibile. Si serve inoltre di materiali riciclabili e a basso impatto ambientale, ad esempio il cartone. Da qui, infatti, deriva il suo nome d’arte (Mr “Salva il muro”): insomma uno street artist protettore del decoro urbano.
Un creativo a 360 gradi che addirittura teorizza il concetto di “post street art”: nei suoi WALLSAVED, non a caso esposti in mostra in questi giorni da Deodato Arte, il muro torna protagonista dell’opera. Si lavora su di esso in studio, andando quindi oltre il concetto di street art.
Mr Savethewall
Bando però alle chiacchiere: è arrivato il momento di cedere la parola all’artista, o meglio di trasporre per iscritto la chiacchierata fatta durante la visita alla sua personale.
ER Ciao Pier! Ci spieghi in primis cosa si intende con collezione di opere “phygital”? Mr Savethewall
MR S La mostra “THE WALLSAVED COLLECTION”, presso la sede di Deodato Arte a Milano in Via Nerino n.2, è diventata anche l’occasione per presentare in anteprima deodato.io. La prima galleria d’arte digitale per NFT fruibili su supporti Phygital esclusivi. Phygital è l’unione tra fisico e digitale: ovvero sono opere d’arte tradizionali dotate di monitor su cui poter fruire anche delle opere digitali. Nel caso dei miei WALLSAVED è come se uno schermo incorniciato fosse attaccato su un muro urbano.
Dopo l’esplosione sul mercato del concetto di NFT, si sta assistendo ad una sorta di normalizzazione: è in questo ambiente che noi artisti possiamo finalmente operare con calma. Ciò che posso ulteriormente aggiungere a tal discorso è il mio sentire di creativo: l’arte digitale è un altro strumento nelle mani degli artisti per sperimentare e veder realizzate cose che magari con la strumentazione tradizionale non si riuscirebbe a raggiungere. Quindi un mezzo potente e nuovo nelle mani di chi vuole sperimentarlo.
ER Perché hai scelto come segno distintivo della tua poetica e delle tue opere una rana?
MR S Innanzitutto la rana è un animale pazzesco. In natura ne esistono di diverse specie e quasi tutte hanno delle caratteristiche fisiche sorprendenti. Inoltre l’uomo ha attribuito a questo essere vivente una miriade di significati. Uno dei concetti che con la mia arte ho cercato di affibbiargli è quello della favola del “Principe Ranocchio”: l’amore ci fa idealizzare determinate persone che in realtà non sono poi così stimabili. D’altra parte un ranocchio, anche se ben vestito, è pur sempre un ranocchio.
MR S Esatto! Quando ho iniziato la mia carriera di artista andavo in giro di notte con un camuffamento alla Groucho Marx per non farmi riconoscere. Per gioco ho poi iniziato a ritrarre dei personaggi famosi del Novecento (Audrey Hepburn, Albert Eistein, Marylin Monroe…) così travestiti e con mia somma sorpresa mi sono accorto che erano comunque riconoscibili. Ho così cominciato a togliere dei dettagli dalle loro raffigurazioni per capire cosa li rendesse unici. La serie degli “Unmistakables”, che ha quasi 15 anni di vita, è nata in questo modo. Oltretutto anche tali opere hanno degli elementi “nascosti”: ovvero dei dettagli che si possono ammirare solo tramite l’illuminazione di una lampada di wood perché dipinti con una pittura visibile grazie a quei determinati raggi.
ER La sperimentazione sembra essere uno dei principi basilari del tuo fare artistico: in futuro dove ti condurrà?
MR S La sperimentazione dovrebbe essere non solo il punto di partenza di ogni creativo, ma accompagnarlo nel percorso artistico vita natural durante. Non posso ancora rivelarti dove mi condurrà prossimamente. Sicuramente non mi pongo limiti.
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