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Il caos e la passione nelle opere di Antonio Teora

Chi sostiene che la pittura sia morta o è cieco o non vuole vedere e Antonio Teoragiovane e talentuoso pittore nato a Venosa (PZ) nel 1999, è in grado di dimostrarlo. Dopo gli studi al liceo artistico, consegue il diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia, dove attualmente sta continuando gli studi. Nel 2019 ha preso parte alla mostra “I mille di Sgarbi”, curata dal noto critico d’arte, mentre la sua più recente partecipazione a una esposizione risale all’estate 2021, in una collettiva allestita presso Onart Gallery di Firenze e intitolata “Voice of the Body”.

Antonio Teora
Il caos e la passione nelle opere di Antonio Teora – Antonio Teora, Blood, 2022 (Courtesy of the artist)

Utilizzando colori ad olio su tele spesso di grandi dimensioni, Teora dà vita ad anonime figure che entrano in simbiosi, ciascuna celando i propri confini e confondendoli in quelli dell’altra. Sono soggetti nebulosi, che prendono forma sulla tela a partire innanzitutto dalla contrapposizione di pieno e vuoto, colore e sua assenza, creando una miscela cromatica e segnica.

È la passione – intesa nel suo senso etimologico, allusivo a una dimensione di sofferenza – a guidare i vortici di forme e sfumature che costituiscono le figure di Teora. L’artista indaga il corpo nelle sue diverse possibilità, prediligendo una dimensione intima e al tempo stesso monumentale, un dramma – sottolineato dalle palette di colori sanguigni – in cui ciascuno di noi può riconoscersi. La pittura di Teora mette in scena le più umane emozioni, tramite segni e tracce che eleggono il caos a proficuo mezzo espressivo: difficile non pensare all’intensità di artisti come Francis Bacon e Frank Auerbach, esponenti di spicco della Scuola di Londra dello scorso secolo. Dunque, scegliendo il caso come guida, Teora dipinge corpi che lottano, si intrecciano e si annullano a vicenda, metafora della continua battaglia dell’essere umano contro se stesso.

Antonio Teora
Il caos e la passione nelle opere di Antonio Teora – Antonio Teora, Massacre, 2022 (Courtesy of the artist)

I protagonisti di queste opere, così ricche di tensione e gestualità, possiedono volti indefiniti, solamente accennati: affascinato da un michelangiolesco “non finito”, Teora priva le sue figure di identità per elevarle ad effigi dell’umanità intera. La mancata caratterizzazione dei volti, inoltre, si confronta criticamente con una realtà che inneggia alla diversità ma persegue una più comoda omologazione, in cui la particolarità e, dunque, l’identità, faticano a trovare posto.

La soluzione formale delle opere di Antonio Teora è sicuramente potente: altrettanto rilevante, però, è il processo tramite cui l’artista crea questi lavori di grandi dimensioni. Utilizzando strumenti anti-convenzionali (le scope al posto dei comuni pennelli), Teora dipinge le tele impiegando non solo la mano o il braccio, ma tutto il corpo. La sua è una pittura di movimento e questo le conferisce una forza e una dinamicità tipiche dell’action painting. Teora definisce il proprio processo pittorico un “arrabbiarsi con le tele”: il suo approccio alla pittura è violento, iracondo ma profondamente liberatorio. I riferimenti di Teora sono molti e tutti capitali: dal rinascimento all’arte novecentesca, le sue opere raccolgono un’eredità complessa, permettendogli di esplorare sulla tela mondi onirici che nascono dall’espressione, dall’ispirazione, dal caos. Così Teora racconta le fatali vicende delle nostre passioni.

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Elisabetta Roncati

Elisabetta Roncati

Interessata ad ogni forma di espressione artistica e culturale, contemporanea e non, Elisabetta ha tre grandi passioni: l’arte tessile, l’arte africana ed il Medio Oriente. Consulente in ambito arte crede fermamente che la cultura abbia il potere di travalicare i confini delle singole nazioni, creando una comunità globale di appassionati e professionisti. Nel 2018 ha fondato il marchio registrato Art Nomade Milan, con cui si occupa di divulgazione digitale sui principali social media
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