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La “Città Fantastica” di Piero Fogliati – Osart Gallery Milano

Piero Fogliati

Prolungata presso la Osart Gallery la mostra dedicata ad un artista piemontese che merita estrema attenzione

Piero Fogliati

Ho scoperto le opere di Piero Fogliati per caso, tre anni fa, passando nella sede italiana di Sotheby’s in Corso Venezia, Milano. “Marchingegni” meccanici che hanno subito attirato la mia attenzione per la loro estrema eleganza così lontana dalla pervasività che, a volte, mostrano i risultati tecnico scientifici.

Anche in quell’occasione la mostra era stata promossa dalla galleria meneghina, ma io lo avrei scoperto solo successivamente.

Fogliati è riuscito a coniugare alla perfezione poetica creativa e passione per la fisica e la cinetica da quando, negli Anni Cinquanta del secolo scorso, “Finito il servizio di leva lavor[ò] presso un carrozziere con l’intento di apprendere a modellare la lamiera. Fu allora che le [sue] idee iniziarono a chiarirsi; ciò che volev[a] era sostituire il materiale che impiegav[a] per dipingere, i pigmenti, e sostituirlo con un altro, un mezzo tecnologico” (Piero Fogliati).

Piero Fogliati

Piero Fogliati
La “Città Fantastica” di Piero Fogliati – Osart Gallery Milano Piero Fogliati, Dittero Solitario, 1995, ph. Bruno Bani

Il suo esordio nel mondo dell’arte risale al 1957, quando Piero, all’anagrafe Pier Virgilio Fogliati nato a Canelli (AT) nel 1930, ottenne la sua prima personale presso la Saletta Metro Cristallo di Torino. La sua modalità espressiva era ancora legata ad opere pittoriche figurative ed astratto-informali. Ben presto però la passione per la scienza, ereditata dal padre, prese il sopravvento, invogliandolo a cercare un nuovo modus operandi. In particolare erano la luce ed il suono ad attrarlo.

Infatti, nel panorama della sua produzione, si possono distinguere tre ambiti di ricerca principali: le opere connesse alla luce, al suono e le creazioni animate.

Nonostante questo legame con il mondo scientifico, Fogliati non perderà mai la propria natura di artista e scultore. A riprova di ciò basta citare, tra le numerose esposizioni a lui dedicate, la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1978 e nel 1986.

Piero Fogliati

Piero Fogliati
La “Città Fantastica” di Piero Fogliati – Osart Gallery Milano Piero Fogliati, Prisma meccanico, 1972, ph. Bruno Bani

Le sue opere sono inoltre esposte presso importanti istituzioni e collezioni quali, tra le altre, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il Museion di Bolzano, il MACRO di Roma, la Fondazione Giuliano Gori e la Collezione Panza di Biumo (Lugano).

Nonostante ciò i prezzi sono ancora abbordabili: un ottimo investimento per eventuali collezionisti all’ascolto. Esiste anche un archivio dedicato alla sua figura e gestito dal figlio Paolo.

Ma torniamo all’approfondimento della figura di Fogliati analizzando la retrospettiva attualmente allestita presso gli spazi della Osart Gallery, in Corso Plebisciti 12 a Milano.

Visitandola si percepisce chiaramente come l’artista da “frammenti di tecnologia” elementari sia riuscito a generare macchine articolate che temporaneamente producono effetti, suoni e luci magici ed impensabili.

Macchine scultoree che perfino inattive incuriosiscono e lasciano perplesso l’osservatore, trasformandosi, una volta accese, in modo spettacolare e inatteso. 

Mostra

mostra
La “Città Fantastica” di Piero Fogliati – Osart Gallery Milano Allestimento della mostra presso la Osart Gallery ph. Max Pescio

Le sue sculture/installazioni sono state progettate a partire dagli Anni Sessanta del Novecento. Fogliati aveva anche ideato ampi interventi ambientali, poi mai realizzati. Ad esempio la “Città Fantastica“, che dà il titolo a questo excursus omaggiando la mostra tenutasi negli spazi di Sotheby’s. Un vasto progetto di opere urbane in cui suono, luce ed elementi atmosferici si sarebbero trasformati in esperienze sensoriali.

Tutte le sue opere infatti, plasmate artigianalmente, riescono a far interagire l’osservatore, amalgamandosi con le emozioni e i ricordi di ognuno.

Alla base dell’operatività di Fogliati c’erano sempre dei disegni, degli studi complessi, a testimonianza dell’intensa progettualità del suo lavoro. Un nucleo di essi è proprio esposto presso la Osart Gallery, a completamento della retrospettiva.

Per il sopra menzionato intervento “Città Fantastica“, Fogliati immaginò una luce che potesse colorare la pioggia mentre cadeva. Da questi studi sono nate opere come lo “Svolazzatore cromocangiante”, il “Prisma meccanico”, il “Rivelatore Cromocinetico” e “Reale virtuale”. Gli “Ermeneuti” e i “Fleximofoni” sono sempre legati alla “Città”, ma all’ambito del suono.

Fogliati

Un altro sogno di Fogliati era quello di realizzare un corpo rotante sospeso nel vuoto: “Euritmia Evoluente“. Un anello che, grazie all’energia impressa dal movimento, si libra nell’aria somigliando a un fascio di luce candida.

Infine la “Macchina che respira” e i “Ditteri” si allacciano al mondo degli organismi viventi: non si tratta di fingere la vita, ma di coglierne alcuni aspetti caratterizzanti donandoli alle macchine, che in questo modo si animano.

Piero Fogliati

Piero Fogliati
La “Città Fantastica” di Piero Fogliati – Osart Gallery Milano Piero Fogliati, Macchina che respira, 1990, ph. Bruno Bani

Si completa così il nostro “tour virtuale” nell’esposizione attualmente visitabile a Milano.

Ma se qualcuno di voi facesse notare che alla fine il progetto della “Città Fantastica” è rimasto pura utopia ho una sola risposta da dare. Basta osservare le opere dell’artista e poi chiudere gli occhi. Compariranno tutte assieme nella nostra mente: ecco dove si trova la “Città” di Piero Fogliati.

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