Affiche: i manifesti pubblicitari entrano nelle collezioni – Art Nomade Milan
I cartelloni d’annata sono sempre più presenti nelle raccolte d’arte. Ne abbiamo parlato con Mirko Morini di Tortona4Arte, che ci ha dato qualche dritta per avventurarci in questo settore.
È ormai da qualche anno che si parla di “affordable art”: cultura per tutti, oggetti da collezione che arricchiscano le nostre vite senza farci spendere un capitale. Certo le blue chip (capolavori di grande valore, che riescono a mantenerlo nel tempo) non potranno mai essere alla portata dei più, a meno che tu non sia uno degli HNWI: persone con circa 1 milione di $ in liquidità. 😉
Esistono, però, altri settore del collezionismo che cominciano ad essere presi in considerazione dagli appassionati d’arte, con conseguente crescita di attenzione da parte dei critici e di tutti gli operatori del settore.
Grazie a Mirko Morini, protagonista di una delle dirette che ha animato il profilo Instagram @artnomademilan durante il lockdown, scopriamo il filone dei manifesti pubblicitari, che sta vivendo un vero periodo d’oro.
A proposito: se capitate a Milano passate a trovarlo da Tortona4Arte, negozio di modernariato, design e arte del Novecento. Mirko, assieme ai soci che lo accompagnano in questa avventura, ama definirlo un “contenitore multimediale”.
Eccovi, quindi, alcune tips per iniziare a districarvi in questo settore e abbozzare la vostra collezione 😉
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Iniziamo dal perché i poster pubblicitari diventino un oggetto di preziosa raccolta.
Di natura il manifesto è un elemento raro e molto decorativo, che si posiziona a cavallo tra arte e design. Molto spesso lo si acquista per arricchire l’interior di determinati ambienti, avendo presente il luogo dove lo si andrà a collocare. Certamente sono le quotazioni di mercato abbordabili, rispetto a quadri e ad altre forme artistiche, che ne agevolano l’acquisto. Inoltre è facile trovare un tema da seguire per la raccolta: si può ordinarli per stile grafico, periodo storico, città, autore o dare spazio alle proprie passioni e iniziare una collezione tematica (sport, marchi di bevande o automobili).
I manifesti sono anche utilizzati per decorare gli uffici, secondo uno stile ricercato e unico.
Spesso le gallerie di settore offrono un servizio di rendering per visualizzare al meglio, pre acquisto, i poster nelle loro future sedi.
Ad esempio Tortona4Arte si è occupata dell’arredamento di alcuni ristoranti (il parigino Cacio e Pepe) e di certi punti vendita della catena Cioccolati Italiani.
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Per iniziare a collezionare manifesti è utile affidarsi a dei professionisti del settore.
Ad una persona alle prime armi possono apparire un po’ tutti uguali tra loro. In realtà hanno quotazioni molto differenti, anche se di stesso formato, che variano in base a stile grafico, anno, artista, stato di conservazione.
Purtroppo esistono pochi manuali riguardanti i poster pubblicitari: molte volte quello che viene pubblicato è, in realtà, difficile da reperire. Alcuni collezionisti incalliti cercano un manifesto specifico per anni senza riuscire a trovarlo. Abbiamo parlato di quotazioni alla portata di molti, ma se si cercano dei pezzi estremamente rari i prezzi salgono, soprattutto per i poster originali.
Pubblicazioni utili per iniziare ad approfondire le proprie conoscenze sono quelle della Silvana Editoriale, suddivise per genere.
Affiche: i manifesti pubblicitari entrano nelle collezioni – Art Nomade Milan
Una volta che si sono mossi i primi passi nel settore è possibile esplorarne le varie tematiche che, come già accennato, sono tantissime.
Si spazia dell’aperitivo all’equitazione, dal mondo assicurativo al turismo, dall’automotive al cibo.
Alcuni soggetti sono più difficili da reperire, ma una buona ricerca ed una dose di fortuna aiutano 😉
Altro argomento molto gettonato è quello cinematografico che, in termini di popolarità, se la gioca con il più ampio universo della pubblicità generica. Tendenzialmente i cartelloni dei film sono facili da trovare in quanto erano conservati all’interno delle sale.
Infatti dobbiamo pensare che in origine i poster non avevano valore collezionistico: venivano affissi in strada e le rimanenze mandate al macero. I “superstiti” sono stati conservati da persone lungimiranti che avevano capito la loro rilevanza artistica.
Affiche: i manifesti pubblicitari entrano nelle collezioni – Art Nomade Milan
Venendo alle quotazioni bisogna davvero aver accumulato una certa esperienza per non prendere delle “cantonate”. Alcune linee guida possono essere la constatazione della rarità, dello stile grafico e dell’autore.
Esistono molti “falsi”, o meglio riproduzioni di poster celebri. Per riconoscere l’autenticità è essenziale analizzare la carta: nei primi anni del Novecento si usava una tipologia particolare di supporto, diverso da quello degli Anni Trenta e degli Anni Cinquanta.
Potremmo affermare che ogni periodo storico ha utilizzato una carta dalla composizione specifica.
Un’altra variante da considerare è la tecnica di stampa.
La litografia e l’offset sono le più famose (esistevano anche la cromolitografia e la serigrafia).
Nell’ambito dei manifesti la prima è stata molto usata fino agli Anni Quaranta/Cinquanta del Novecento. Il risultato era un tratto di colore pieno e definito.
L’offset, invece, formava un reticolo di puntini.
La litografia era una metodologia più fine e quotata: ciò non toglie che anche le stampe offset possano raggiungere prezzi elevati.
Altra caratteristica da tener presente è il formato: i cartelloni hanno dimensioni “standard”.
Un manifesto rigido è, di norma, 100 X 70 cm. Se lo si trova in altre misure i dubbi sulla sua autenticità aumentano.
Affiche: i manifesti pubblicitari entrano nelle collezioni – Art Nomade Milan
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Passiamo ora al tema dell’acquisto.
Ad oggi non esistono fiere specializzate, almeno in Italia. Vi è però una rete di negozi/gallerie che si concentrano soprattutto sulla fascia temporale che va dagli Anni Cinquanta agli Anni Ottanta del Novecento.
Quindi riconoscere, quotare, acquistare, collezionare, ma anche…restaurare!
Ebbene sì, i manifesti pubblicitari, come tutti i supporti cartacei, hanno bisogno di adeguate modalità di conservazione e, a volte, di interventi per ripristinarne la bellezza originaria.
Sono pochi i restauratori specializzati in questo ambito.
I procedimenti utilizzati sono spesso molto lunghi e delicati: il rischio di peggiorare le condizioni del poster è sempre dietro l’angolo.
Talvolta si procede con l’incollare il cartellone su tela di lino e carta acid free. Si opera con una colla a base di amido di mais, così da non intaccare l’originalità della carta e rendere il procedimento reversibile.
Cercate dunque un oggetto d’arte ad un prezzo abbordabile?!
Volete avvicinarvi al collezionismo?!
Un buon primo passo possono essere proprio le affiche. Sono sicura che questo mondo vi ammalierà 😉
Alla prossima avventura!
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