Dopo la morte di Mahsa Amini, Hadith Najafi e Nika Shahkarami molti artisti in…
Dopo la morte di Mahsa Amini, Hadith Najafi e Nika Shahkarami molti artisti in…
Dopo la morte di Mahsa Amini, Hadith Najafi e Nika Shahkarami molti artisti in…
Grazie a Massimo Grassi e Guido Bartorelli, docenti UniPD e tra i curatori della…
Sembra ieri quando anche noi eravamo nella medesima situazione: finito il quinquennio d’istruzione superiore ci si sente estremamente liberi, un po’ più adulti visto il raggiungimento della maggiore età, ma anche gravati dai pensieri sul futuro. Primo fra tutti quello della scelta del percorso successivo, per chi desidera proseguire gli studi.
Dopo la morte di Mahsa Amini, Hadith Najafi e Nika Shahkarami molti artisti in…
Si spengono i riflettori sulla mostra mercato al Museo della Permanente con un ottimo successo di pubblico e critica.
Sessantotto gallerie partecipanti, migliaia di opere esposte di eccezionale rarità artistica e storica: dal 27 al 31 ottobre il Palazzo della Permanente si è trasformato in una gigantesca wunderkammer. Dallo Stipo Architettonico con Arione con Arpa su un Delfino (1550-1600) del Museo Poldi Pezzoli, una partnership di pregio quella con l’Associazione Antiquari Milanesi che ogni anno si rinnova, al Suzuribako giapponese in lacca e oro, dalla rara coppa rinascimentale di diaspro di Ottavio Miseroni alla “Madonna con bambino e cherubini” del Della Robbia. Mobilio, tele, sculture, ceramiche, gioielli, arte extra-europea: il minimo comune denominatore dei pezzi esposti ad AMART 2021 è stata la qualità di livello museale.
Grazie a Massimo Grassi e Guido Bartorelli, docenti UniPD e tra i curatori della…
In occasione degli ottocento anni dell’Ateneo cittadino la mostra “L’OCCHIO IN GIOCO. Percezione, impressioni…
Laura Fantini artista iperrealista da Bologna a New York
Dopo la morte di Mahsa Amini, Hadith Najafi e Nika Shahkarami molti artisti in…
Grazie a Massimo Grassi e Guido Bartorelli, docenti UniPD e tra i curatori della…
In occasione degli ottocento anni dell’Ateneo cittadino la mostra “L’OCCHIO IN GIOCO. Percezione, impressioni…
Laura Fantini artista iperrealista da Bologna a New York
The Art of Braking: la mostra evento che celebra una delle maggiori eccellenze industriali italiane
Nello specifico l’azienda bergamasca Brembo, leader nel settore della produzione di impianti frenanti. Ma come giustamente riporta il titolo non corriamo a facili conclusioni: l’esposizione, visitabile gratuitamente al Mudec di Milano fino al 18 settembre, non è per nulla una semplice autocelebrazione degli indiscussi risultati aziendali nel settore di competenza.
In particolar modo l’abilità dei maestri del vetro veneziani, grazie agli scatti della giovane promessa del panorama artistico Lucrezia Roda, giovane comasca classe 1992.
Sembra ieri quando anche noi eravamo nella medesima situazione: finito il quinquennio d’istruzione superiore ci si sente estremamente liberi, un po’ più adulti visto il raggiungimento della maggiore età, ma anche gravati dai pensieri sul futuro. Primo fra tutti quello della scelta del percorso successivo, per chi desidera proseguire gli studi.
Un live painting tenutosi nella Pride Square di Piazzale Lavater, tre opere donate sul palco del Pride ad altrettanti attivisti stranieri della comunità LGBTQIA+: questo il primo progetto del neonato gruppo “artists for PRIDE”. E’ stato il desiderio di legare le arti visive al supporto dei diritti arcobaleno che ha spinto Federica Sciutti, Fabio Orioli ed Elena Zecchin ad utilizzare le loro capacità artistiche per creare qualcosa di assolutamente nuovo nel calendario dedl Pride Month milanese.
Nel comune del grossetano si è da poco conclusa la retrospettiva che dà il titolo a questo articolo che già il pubblico chiede a gran voce il bis. Merito dell’”effetto Andrea Crespi”: il giovane creativo, classe 1992, ama sperimentare utilizzando costantemente medi differenti, da quelli più tradizionali, acrilico e olio, a quelli digitali. È così che si è affermato nel panorama internazionale della cryptoart. Crespi è infatti considerato tra i primi artisti “Phygital”, ovvero coloro che si esprimono attraverso una tipologia di arte collocata tra il mondo fisico ed il mondo digitale. Il suo stile si può definire come una nuova chiave pop dell’arte optical.
Nel 1932 Edward Weston, assieme alla nuova compagna e fotografa tedesca Sonya Noskowiak, di cui alcuni nudi sono esposti nella retrospettiva bresciana, entra nel collettivo F/64. Si tratta di un gruppo di fotografi che si rifanno a questo formato, in cui si esaspera la purezza delle forme. L’estetica da loro formulata e teorizzata è che ogni fotografia debba essere perfettamente a fuoco, stampata tramite la tecnica della stampa a contatto ed incorniciata da un cartoncino bianco. Il tema deve rifuggire dalla realtà, pena l’essere considerato uno scatto impuro: ne è esempio il ritratto dell’ala d’uccello
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